Carenza di ferro: sono questi i sintomi più comuni che potrebbero rivelarla

Anemia
Sintomi della carenza di Ferro – Tantasalute.it

La carenza di ferro si manifesta con alcuni sintomi molto comuni che vengono tendenzialmente sottovalutati.

Il ferro è fondamentale per l’organismo, è un minerale che ha una parte importante nell’emoglobina e quindi nei globuli rossi che si occupano del trasporto dell’ossigeno nel sangue.

Questo non vuol dire usare integratori a sproposito anche perché, in caso di eccessi, si rischia di avere una sintomatologia anche peggiore

I sintomi di una carenza di ferro

I controlli periodici si possono effettuare tramite le analisi di routine, verificando i livelli di emoglobina e tutti i valori relativi. Ovviamente sarà il medico a stabilire se c’è un problema e come intervenire, quindi meglio evitare il fai da te. L’anemia talvolta è data infatti da condizioni specifiche che quindi sono la causa della carenza di ferro.

ferro basso
Carenza di ferro, i sintomi (tantasalute.it)

Quando c’è un diretto collegamento tra la mancanza del minerale e l’anemia si parla di sideropenica. Questa può essere asintomatica e non manifestare alcun problema oppure le persone che ne sono affette soffrono di vertigini, debolezza, pallore, problemi alle unghie, estremità fredde. I sintomi spesso non vengono associati a un problema, sentirsi stanchi magari lo si associa al lavoro e alla vita frenetica, il freddo alla temperatura ambientale, il pallore ad una questione estetica e quindi si lascia correre.

In realtà spesso, quando si verificano queste situazioni, il problema è proprio in una carenza di ferro, per questo è utile rivolgersi al proprio medico e attestare la condizione di salute. Sono poche in realtà le persone che sanno quanto sia fondamentale il ferro, non basta purtroppo mangiare una fetta di carne di tanto in tanto per averne una quantità adeguata.

Basti pensare che solo tra il 10 e il 35% del ferro introdotto con gli alimenti animali viene realmente strutturato dall’organismo e tra il 2 e il 10% di quello contenuto nei prodotti vegetali. L’assunzione giornaliera quindi dovrebbe essere di dieci volte il fabbisogno per coprirlo realmente. Alcuni prodotti possono favorirne l’assorbimento, altri invece rallentarlo. Aiutano vitamina C, acido citrico, zuccheri, amminoacidi, invece limitano caffè e thè.

Verdure e alimenti integrali hanno prodotti che vanno a limitare l’apporto di ferro ma comunque in modo molto limitato. Se da un lato integriamo il ferro, dall’altro lo perdiamo con la bile, le feci, la perdita di sangue, l’urina, la desquamazione della pelle. La carenza di ferro può essere dovuta a questioni genetiche o patologie quindi proprio l’anemia, oppure data da una dieta squilibrata, povera di carne e basata su troppi cerali e verdure, un uso eccessivo della crusca, problemi intestinali, eccessive perdite ematiche, gravidanza o allattamento oppure sport.

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