Campi magnetici: impiego su staminali

L'impiego della tecnologia basata sui campi magnetici consente di definire nuovi limiti in fatto di trapianto e di intervento con staminali, anche in auto-donazione, grazie alla possibilità di fare crescere, riprodurre e cambiare la tipologia della destinazione finale cellulare.

Articolo aggiornato il 23 Luglio 2009

Staminali AdulteLe cellule staminali adulte possono essere programmate e guidate nella crescita attraverso l’applicazione delle leggi magnetiche e lo sfruttamento dei campi magnetici: a dirlo sono i risultati di una nuova tecnologia che è stata sviluppata dai ricercatori del Centro Nazionale di Ricerca di Roma.
Il nuovo sistema è stato già brevettato e sviluppato, promettendo di arrivare a ottenere dei validi risultati in fatto di trattamento e gestione delle staminali adulte per i trapianti. 
 
Fino a oggi la sperimentazione è stata effettuata sulle staminali adulte del cuore, le cellule cardiache sono state fatte crescere in vitro e fatte aumentare in dimensione e crescita, inoltre sempre con l’uso della stessa tecnica sono state fatte differenziare, attraverso mutamenti di frequenza dei campi magnetici. 
 
La tecnica di trattamento è stata presentata pochi giorni fa a Roma nell’ambito della manifestazione organizzata dal CNR in occasione del Sanit 2009. A presentare i risultati la Dott.ssa Antonella Lisi, già ricercatrice CNR-Inmm (Istituto di neurobiologia e medicina molecolare). 
 
Le staminali adulte, stando ai risultati della ricerca, possono essere reimpiantate nella persona che le ha donate, cioè auto-donazione, il che rappresenta un vantaggio notevole in fatto di modificabilità e usabilità delle cellule stesse ai fini strettamente terapeutici. 
 
Con la nuova teconologia il vantaggio consiste nella proliferazione e nella crescita modulare, cioè secondo la necessità, che è strettamente legata al risultato efficace dei trapianti. Senza un risultato efficace, se le cellule non riescono a sopravvivere, la necessità aumenta e la macchina consente di agire direttamente, ad esempio, su uno ione che ne differenzi il tipo di tessuto per l’impianto, etc.. una buona soluzione alla situazione attuale pre-impianto. 
 
Le immagini sono tratte dal portale di Galileo.net
Fonte: ADUC salute

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