Cambiare il piercing all’ombelico: vediamo alcuni consigli pratici per non sbagliare. Se siete stanchi di vedere sempre il solito anellino, che è stato inserito, nel momento in cui avete fatto il piercing, potete sostituirlo con un altro. L’importante è ricordarsi di rispettare alcune regole fondamentali, per scongiurare il pericolo di infezione. Ecco come fare.
Dopo quanto
Stabilire quando è il momento giusto di cambiare il piercing all’ombelico è difficile, visto che non esiste una tempistica adatta ad ogni situazione. L’unico criterio che si dovrebbe rispettare è quello di fare in modo che l’anellino non venga cambiato, prima che la ferita sia completamente cicatrizzata. Bisogna aspettare anche a lungo, in modo che si sia risolto tutto il processo di guarigione. Ci possono volere anche dai 3 ai 4 mesi fino ad un arco temporale più ampio, compreso fra i 9 e i 12 mesi. Soltanto in questo modo si può essere sicuri che non avvengano processi infettivi.
Se abbiamo fatto il piercing da un professionista, quest’ultimo ha provveduto sicuramente alla sterilizzazione del gioiello. Nel momento in cui andiamo a scegliere un anellino da soli, non possiamo essere completamente sicuri del fatto che questo non sia soggetto a contaminazione. Possiamo certamente disinfettarlo, ma non sarà mai sterilizzato come quello che ha inserito nell’addome lo specialista a cui ci siamo rivolti. Non dobbiamo lasciare nulla al caso, per non mettere a rischio la salute a causa di piercing e tatuaggi.
Come cambiare il piercing
Quando la ferita si sarà completamente cicatrizzata, possiamo procedere a cambiare il nostro piercing. Non dobbiamo, comunque, dimenticarci di rispettare alcune regole fondamentali, che riguardano l’igiene. Per prima cosa dobbiamo lavarci le mani in modo accurato. E’ meglio se usiamo un detergente antibatterico. Anche il gioiello che va inserito sulla nostra pelle deve essere pulito in maniera molto precisa. In questo caso possiamo ricorrere all’aiuto di un disinfettante. A questo punto possiamo passare a svitare la chiusura dell’anellino che indossiamo e procediamo sfilandolo in maniera delicata. Bisogna evitare gli sforzi eccessivi. Poi, con la stessa delicatezza, inseriamo il piercing nuovo.
Occorre osservare bene la reazione della cute, specialmente nei giorni che seguono al momento in cui abbiamo cambiato il piercing. Se dovessero comparire degli arrossamenti o dei gonfiori sospetti, dovremmo rivolgerci al medico. Ci potrebbe essere in corso un’infezione e quindi è opportuno iniziare con tempestività l’apposita terapia, per evitare complicazioni. Con i piercing e i tatuaggi le infezioni sono sempre dietro l’angolo, quindi è raccomandabile massima attenzione.