Il calo di zuccheri si verifica quando nel corpo c’è una quantità insufficiente di zucchero in circolo. Per risolverlo, bisogna fare così.
Nel nostro corpo ci sono degli ormoni che si occupano di tenere i livelli degli zuccheri nel sangue sotto controllo: né troppo bassi né troppo alti. Il calo di zuccheri si verifica appunto quando c’è una quantità insufficiente di zucchero nel sangue, vale a dire inferiore a 55 mg/dL e, scientificamente, viene chiamato ipoglicemia.
Questa condizione si caratterizza per una serie di sintomi, anche gravi, e a volte assumere una bustina di zucchero per riprendersi non è sufficiente ma ci sono altre cose che bisogna fare.
I sintomi del calo di zuccheri
Sebbene il calo di zuccheri si verifichi quando la glicemia è al di sotto dei 55 mg/dL, è anche vero che i sintomi di ipoglicemia si possono verificare anche con valori inferiori a 70 mg/dL. In questo caso, i sintomi più comuni sono: fame, nervosismo e aumento della sudorazione.

Se invece la glicemia è al di sotto dei 55 mg/dL, allora i sintomi saranno:
- Vertigini
- Sonnolenza
- Confusione
- Ansia
- Debolezza
- Difficoltà a parlare
C’è poi una situazione ancora più grave che si può verificare quando la glicemia scende al di sotto dei 35-40 mg/dL. In questo caso i sintomi possono essere davvero gravi e il paziente può rischiare persino la morte. Si possono avere infatti convulsioni, perdita di coscienza o coma.
Il calo di zucchero (o ipoglicemia) può verificarsi raramente nei soggetti che non hanno il diabete. Tuttavia si può distinguere in due tipi. L’ipoglicemia reattiva o post prandiale che si verifica dopo aver mangiato, soprattutto quando si consumano molti carboidrati. Il secondo caso è l’ipoglicemia a digiuno che si verifica quando ci sono alcuni fattori di rischio come:
- l’assunzione di farmaci (come l’aspirina)
- il consumo di alcool
- l’anoressia nervosa
- malattie gravi a fegato, cuore e reni
- alterazioni ormonali gravi
- tumori molto rari (insulina)
Quando si verifica un calo di zuccheri, la soluzione non è necessariamente consumare una bustina di zucchero.
Infatti a volte si può confondere questo disturbo con un calo di pressione che spesso passa semplicemente assumendo una posizione sdraiata. Se invece si tratta di ipoglicemia a tutti gli effetti, per prima cosa bisogna sedersi e aspettare che il cervello ripristini la corretta pressione. Se questo non bastasse, ci si può sdraiare, magari sollevando le gambe per favorire il ritorno del sangue venoso verso il cuore e poi verso il cervello.
Non serve somministrare zucchero ma è sufficiente dell’acqua, mentre non sono consigliati alcolici. In ogni caso, laddove gli eventi di mancamenti e svenimenti dovessero frequentarsi spesso e non avere un apparente motivo, è necessario rivolgersi ad un medico che, con l’opportuna diagnosi, saprà indirizzare verso il trattamento opportuno per risolvere il problema.