Non riuscire a staccare la mente dal lavoro può influire negativamente sul nostro benessere. Scopriamo insieme perché.
In un mondo sempre più competitivo e globalizzato, molti di noi sono costretti a rimanere estremamente concentrati sulla carriera professionale. Questa cultura del “lavoro incessante” può influire negativamente sulla nostra salute e sul nostro benessere. Eppure, il cervello umano è un organo notevolmente complesso che necessita di periodi di riposo per funzionare al meglio. Quando siamo costantemente concentrati o preoccupati per qualcosa, il cervello rimane in uno stato di iperattività. Questa mancanza di riposo può portare all’esaurimento mentale, noto anche come burnout.
Durante i momenti di disconnessione, il nostro cervello ha una straordinaria occasione di rigenerarsi. Questo processo di riparazione e rinnovamento è fondamentale per preservare la salute mentale a lungo termine. Quando ci riposiamo, rafforziamo i ricordi, migliorando la nostra capacità di apprendimento liberandoci dello stress accumulato. Gli studi hanno dimostrato che prendersi del tempo per rilassarsi e disconnettersi dalle preoccupazioni quotidiane può portare a una maggiore creatività, produttività e benessere generale. Quindi, disconnettersi a volte, non solo è importante per la salute del nostro cervello, ma può anche migliorare la qualità della nostra vita.
Cos’è la sindrome da Burn Out: tutto quello che devi sapere
Il burnout lavorativo, noto anche come “sindrome da Burnout”, è una condizione di stress cronico e persistente legata al contesto professionale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto il burnout come un “fenomeno occupazionale” e lo definisce come una sindrome che si manifesta a causa di una tensione fisica ed emotiva non gestita correttamente. I sintomi includono l’esaurimento psicologico e la difficoltà a iniziare o affrontare nuovi progetti. Il termine deriva dall’espressione inglese “to burn out“, che significa letteralmente “bruciarsi o esaurirsi”.

I sintomi fisici del burnout possono manifestarsi in vari modi e spesso includono l’affaticamento cronico, la tensione muscolare e i problemi di sonno. Iniziare la giornata sentendosi stanchi o avere difficoltà a fare le cose può essere un chiaro segnale che si sta vivendo troppo stress sul lavoro. L’insonnia e la sensazione di pressione al petto o le palpitazioni possono essere segni di ansia accumulata. Allo stesso modo, la difficoltà a rilassarsi o di “staccare” dal lavoro durante il tempo libero può indicare che si sta vivendo un burnout.
I sintomi psicologici, invece, possono essere altrettanto debilitanti quanto quelli fisici. Gli sbalzi d’umore, ad esempio, possono variare da un eccesso di irritabilità a momenti di tristezza o apatia. Queste fluttuazioni emotive possono rendere difficile la gestione delle relazioni sia sul posto di lavoro che nella vita personale. È importante ricordare che questo fenomeno non è solo una questione di “superare” un periodo stressante. È una condizione seria che può richiedere l’intervento di un professionista del settore.