Usare la definizione di blocco della digestione in acqua, dopo aver mangiato, non è molto corretto, visto che ci si riferisce a quello che dovrebbe invece essere indicato con il termine medico più preciso di “sincope da idrocuzione”. Si può verificare una perdita di coscienza per mancanza di apporto di ossigeno al cervello.
Lo svenimento può essere fatale, se non si ricevono i giusti soccorsi. Il fenomeno in ogni caso è annunciato da alcuni sintomi particolari. Entrando in acqua si comincia ad avvertire un senso di nausea, un certo ronzio alle orecchie e una sensazione di progressiva debolezza, che può portare alla perdita di coscienza. Per questo è essenziale prendere alcune importanti precauzioni, che possono essere fondamentali nel senso di una giusta prevenzione. Di solito si dovrebbe cercare di aspettare almeno due ore, dopo aver mangiato, prima di immergersi in acqua.
In ogni caso, per scongiurare i troppi sbalzi di temperatura corporea che ne potrebbero conseguire, è essenziale immergersi in acqua lentamente, bagnando per prime la nuca e le zone di flessione del gomito, per fare in modo che il nostro corpo possa regolare la temperatura gradualmente. È anche da considerare che il problema in questione coinvolge soprattutto i bambini e gli anziani, i quali hanno un sistema di termoregolazione più instabile.
Poi è opportuno saper regolare la nostra alimentazione, magari evitando di consumare cibi ricchi di grassi o dolci, se decidiamo di organizzare una giornata al mare, perché questi alimenti sono molto più difficili da digerire da parte del nostro organismo. Altre precauzioni rilevanti nel segno della prevenzione sono quelle di non bere bevande molto fredde, di non stare al sole per troppo tempo e aumentare così la temperatura corporea e di non praticare attività fisica in modo intenso.