Benessere sul posto di lavoro: cosa vogliono i dipendenti nel 2023

Il Report State of the Global Workplace 2022 di Gallup mostra che i lavoratori italiani sono i secondi più tristi in Europa e presentano elevati livelli di stress, preoccupazione e rabbia. La piattaforma di tutoring online Fluentify ha costruito un decalogo sulle 10 cose a cui aspirano i lavoratori italiani. Scoprili!

cosa vogliono i lavoratori italiani

econdo il Report State of the Global Workplace 2022 redatto da Gallup, società internazionale di analisi e consulenza, i lavoratori italiani sono i secondi più tristi in Europa, dopo quelli di Cipro. Il 27% degli intervistati, infatti, dichiara di provare un sentimento di tristezza quotidiano sul posto di lavoro e di stress. Scopriamo quali sono i 10 desideri dei lavoratori.

10 cose che i lavoratori italiani vorrebbero

lavoratori italiani insoddisfatti

L’Italia è anche al quinto posto per stress giornaliero, all’ottavo per preoccupazione e all’undicesimo per rabbia. Inoltre i lavoratori italiani sono i meno coinvolti d’Europa.

Ecco quali sono le 10 cose che i lavoratori vorrebbero sul posti di lavoro:

  • settimana corta, ovvero lavorare meno ore al giorno o 4 giorni a settimana, a parità di stipendio;
  • lavorare da remoto durante un viaggio;
  • una maggiore retribuzione (in Italia la maggior parte delle aziende non premia le risorse umane e non dà loro valore);
  • contratto a tempo indeterminato;
  • premi: bonus, buoni regalo, fringe benefits. Il dipendente ha bisogno di sentirsi valorizzato;
  • valutazione periodica delle prestazioni che permetta di premiare i meritevoli;
  • sostegni alle famiglie (permessi retribuiti, asili nido in azienda);
  • sostegni al benessere individuale (abbonamenti alla palestra, sedute di psicoterapia);
  • tempo libero retribuito;
  • clima di lavoro sereno dove c’è comunicazione aperta e trasparente tra i lavoratori e i manager.

I manager pretenziosi, che obbligano i loro collaboratori a lavorare anche nel tempo libero o nei week end,  senza rispettare il tempo libero e familiare, non fanno bene il loro lavoro.

Se invece c’è organizzazione, progettualità (non giornaliera, ma almeno settimanale), se gli obbiettivi da raggiungere sono chiari per tutti, se non c’è confusione, il clima sarà più disteso e tutti lavoreranno al meglio delle loro possibilità.

In questo modo si eviterà anche la sindrome da burnout che, purtroppo, colpisce tanti lavoratori.