Grandi quantità di manganese presenti nell’acqua potrebbero essere pericolose per lo sviluppo cognitivo dei bambini. A lanciare l’allarme è stata una ricerca effettuata dall’Università del Quebec, che ha permesso di giungere a risultati molto evidenti a questo proposito. Il tutto è stato dimostrato ricorrendo a dei test cognitivi.
I ricercatori hanno potuto constatare che i bambini che erano soliti bere acqua del rubinetto contenente alti livelli di manganese hanno ottenuto performance peggiori nella risoluzione di specifici test cognitivi rispetto agli altri bambini che erano stati esposti a quantità minori di manganese. I bambini presi in esame sono stati 362, tutti di età compresa fra i 6 e i 13 anni. Gli studiosi, prima di sottoporli ai test, hanno analizzato i metalli presenti nell’acqua che essi bevevano.
Poi di ogni bambino sono state valutate le capacità motorie e cognitive, oltre che alcuni determinati aspetti del comportamento. Per mezzo di questa analisi si è scoperto che i bambini che avevano bevuto acqua potabile contenente maggiori quantità di manganese mostravano un deficit nel quoziente intellettivo pari a 6 punti in meno. Un risultato che certamente fa riflettere e che dovrebbe spingere ad adottare apposite misure, per evitare conseguenze di questo genere.
In effetti il problema si presentava anche quando i livelli di manganese restavano nei limiti previsi dalle linee guida che stabiliscono gli specifici parametri a cui deve ubbidire la qualità dell’acqua potabile. La salute dei bambini va salvaguardata in tutti i modi possibili. In questo senso i risultati di questa ricerca non possono passare inosservati.