Articolo aggiornato il 25 Settembre 2008
Per combattere con successo i problemi alla prostata puo’ essere utile la masturbazione? A questa domanda hanno tentato di dare una risposta i medici e gli specialisti che si sono concentrati sull’effetto fisiologico che la masturbazione comporta. Quella che e ‘ arrivata dall’America, in sordina, potrebbe essere una valida risposta in temini di prevenzione a un disturbo terribile e invalidante come quello della prostata infiammata.
Inutile andare indietro nella memoria, cercando di ripescare nei ricordi dell’infanzia quante volte e’ stato detto da mamma e papa’ che e’ meglio non fare “quelle cose” ; bene: tutto sbagliato.
L’autoerotismo e la masturbazione, per l’ennesima volta, sono rese interessanti per la loro potenzialita’ nel prevenire delle malattie. Gia’ era noto che effettuare momenti di autoerotismo in mancanza del partner poteva essere d’aiuto nel garantire un equilibrio ormonale. Ma c’e’ di piu’.
Non solo psiche ed eros ma anche neurologia e immunita’: l’autoerotismo giova alla salute maschile da tutti i punti di vista. L’osservazione diretta e’ stata fatta su degli Australiani, 2250 ragazzi e uomini di eta’ compresa tra i 20 ed i 50 anni circa. Questi uomini erano in 1000 casi ammalati di cancro alla prostata, mente gli altri erano sani.
Secondo il test le persone sane sono quelle che piu’ si masturbano e l’incidenza tra i malati di soggetti che praticano l’autoerotismo e’ davvero bassa. Lo studio dimostra una teoria che era gia’ verificata da altri studi di letteratura medica, reperibili su fonti aggiornate, che trattano le malattie dell’apparato riproduttore con la giusta trasparenza con cui si trattano le problematiche di tutti gli altri apparati.
In ogni modo, il vero nodo-cruciale e’ l’incidenza del tumore alla prostata: seppure con attivita’ sessuale buona alcune persone si ammalano di cancro alla prostata, unendo la vita sessuale (5 rapporti alla settimana) con l’autoerotismo, si fa prevenzione, una specie di “vaccino naturale” al cancro e alla prostatite.
Foto da http://www.med.unifi.it/