Articolo aggiornato il 23 Agosto 2021
Mens sana in corpore sano: il proverbio latino è quanto mai attuale e lo dimostra uno studio realizzato da alcuni scienziati tedeschi, che hanno esaminato a 360° gli effetti dell’attività fisica e dello sport sulla neuroplasticità e soprattutto sulla depressione.
Il gruppo di studiosi che ha lavorato a questo progetto è stato molto eterogeneo: gli esperto provenivano dalle facoltà di Medicina della Clinica Universitaria di Psichiatria e Psicoterapia della Ruhr-Universität Bochum, di Psicologia e Scienze motorie dell’Università di Bielefeld e di Psicologia aziendale della Facoltà di Economia e Management della BSP Business School Berlin. Questo per far sì che venissero studiate le connessioni mente-corpo nella maniera più completa possibile.
Il disturbo depressivo maggiore è una delle malattie mentali più diffusi al mondo, contando 464 milioni di persone colpite: ogni caso va analizzata in maniera specifica poiché sintomi ed effetti possono essere molto diversi fra loro. In generale però è stato notato come nelle persone affette dalla malattia la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi alle diverse situazioni e reagire in maniera immediata, è alterata. Significa una minore densità sinaptica del cervello, che è poi strettamente legata ai sintomi dei casi depressivi più gravi.
Nelle persone sane questa capacità è amplificata se viene praticato sport regolarmente, tanto da essere considerato un un fattore protettivo contro l’insorgenza della depressione, perciò si è cercato di comprendere se possa migliorare la condizione da chi è affetto dalla malattia.
Per lo studio sono stati reclutati 50 pazienti ricoverati in ospedale, che rientravano nei parametri della depressione grave,di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Divisi in due gruppi, sono stati monitorati per 18 mesi. Il primo gruppo ha visto i paziente partecipare per tre settimane a un programma di fitness messo a punto dagli esperti della facoltà di Scienze dello Sport dell’Ateneo di Bielefeld, che prevedeva 180 minuti di attività settimanale, per un totale di 540, divertente e non finalizzata alla competizione. I partecipanti, lavorando in gruppo, si sono supportati a vicenda e aiutati, superando anche i traumi legati a esperienze sportive negative. L’altro gruppo del campione, invece, non ha partecipato a nessuna attività motoria.
Prima e due o tre giorni dopo la fine del periodo del test sono stati misurati i parametri neurofisiologici e cognitivi dei soggetti e si è evinto che grazie allo sport i sintomi della depressione come spegnimento di volontà ed entusiasmo, si erano notevolmente ridotti erano fortemente ridotti poiché è l’abilità cerebrale la sua velocità connettiva erano aumentate.