L’overthinking, ovvero il pensare troppo, il pensare sempre alle stesse cose in loop, il rimuginare, l’ossessione, è una condizione che deve essere riconosciuta e fermata, perché altrimenti potrebbe portare a depressione. Scopriamo i dettagli nell’articolo.
Overthinking: quando il pensare troppo può diventare una malattia mentale
Il fenomeno dell’overthinking può essere definito come pensare insistentemente ad alcune cose. Nella vita tutti passiamo periodi di overthinking e questo non è sempre patologico.
Talvolta, però, possiamo entrare in un loop di pensieri negativi senza fine, in un rimuginio che ci porta a non riuscire più a vivere decentemente la vita quotidiana. Ed ecco che il pensiero diventa dannoso.
Il rimuginio può differenziarsi in tre tipi:
- overthinking sul passato: si pensa e si ripensa a eventi passati, a quello che si sarebbe potuto fare o non fare, e a quello che sarebbe potuto cambiare;
- overthinking sul presente: ci si concentra sulle cose che si stanno facendo, se stiamo sbagliando, se possiamo fare meglio. Questo ci provoca sofferenza e disagio;
- overthinking sul futuro: i pensieri vanno al futuro e alle previsioni, di solito negative e pessimistiche.
Le conseguenze dell’overthinking
L’overthinking non necessariamente è patologico, ma è il terreno fertile per lo sviluppo di vere e proprie patologie mentali. In particolare è molto connesso al bisogno di mantenere il controllo e al terrore di perdere la lucidità. Le patologie che ne possono conseguire sono:
- ansia sociale;
- ansia generalizzata;
- ipocondria;
- sindrome da attacchi di panico;
- depressione;
- dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti.
Le altre conseguenze spiacevoli sono:
- stress;
- astenia;
- insonnia;
- mal di testa.
Si consiglia di intraprendere un percorso psicologico, prima che il fenomeno si aggravi.