Gli attacchi di panico si manifestano attraverso dei sintomi che coprono un ampio raggio. Dalla tachicardia alla sensazione di impazzire, dal senso di irrealtà alla sudorazione accentuata. Ma uno degli effetti più evidenti è sicuramente costituito dalle difficoltà nella respirazione. Quando si presenta un attacco di ansia si prova spesso un senso di soffocamento.
Tutto ciò non è per niente casuale. Si è scoperto infatti che esiste un vero e proprio collegamento tra difficoltà respiratorie e attacchi di panico, visto che in entrambi i casi le aree del cervello coinvolte sono le stesse. A renderlo noto sono stati i ricercatori dell’University of Michigan degli Stati Uniti.
Questo legame è dovuto principalmente a ragioni di carattere evolutivo. L’ansia indica l’approssimarsi di un pericolo e il soffocamento mette in evidenza come si tratti di un pericolo estremo che può causare anche la morte, di cui la difficoltà a respirare sarebbe il segno più visibile.
Si tratterebbe insomma di un efficace campanello d’allarme che spingerebbe l’individuo ad essere consapevole del pericolo che corre e a reagire per non essere sopraffatto. Un meccanismo che l’evoluzione ha in sostanza favorito nel corso del tempo e che rappresenta una strategia efficace attuabile in termini di difesa.
Resta il fatto che tutto ciò rende gli attacchi di panico difficili da gestire per chi ne è affetto. In ogni caso la scoperta potrebbe rivelarsi molto interessante soprattutto per mettere a punto delle strategie terapeutiche adeguate contro gli attacchi di ansia. Si potrebbero per esempio realizzare dei farmaci che mirerebbero ad agire proprio su quelle regioni del cervello che registrano il soffocamento per curare anche gli attacchi di panico.