Le persone che hanno ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca senza sviluppare eventi di trombosi rare non presentano controindicazioni per ricevere una seconda somministrazione del medesimo vaccino. Le trombosi rare risultano infatti essersi verificate solo dopo la prima dose. Questo è il parere del Comitato Tecnico Scientifico che ha diramato una nuova circolare, firmata da Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute.
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La diffidenza verso AstraZeneca: due milioni di dosi nei frigoriferi
In Italia sono state somministrate oltre 21 milioni di dosi, pari all’87% circa dei vaccini consegnati, ma continua a pesare la diffidenza nei confronti di Astrazeneca. Secondo le ultime stime, ci sarebbero almeno due milioni di dosi nei frigoriferi delle regione, che corrisponde al 60,1% di tutte le dosi dei quattro vaccini autorizzati e non ancora somministrati. Il fenomeno è particolarmente evidente in Sicilia, dove la metà delle scorte del vaccino è al momento inutilizzato.
Nessuna controindicazione per la somministrazione della seconda dose
La posizione del Cts potrà essere eventualmente rivista “se dovessero emergere evidenze diverse nelle prossime settimane“. Intanto gli studiosi continuano ad analizzare il profilo di sicurezza del vaccino nei soggetti che nel Regno Unito hanno ricevuto la seconda dose. Attualmente, l’insorgenza di trombosi in sedi inusuali è stata registrata solamente dopo la prima dose del vaccino di AstraZeneca. Quindi, i soggetti che hanno ricevuto la prima dose di questo vaccino senza sviluppare questa tipologia di eventi, “non presentano controindicazioni per una seconda somministrazione del medesimo tipo di vaccino“.
Slitta la seconda dose di Pfizer e Moderna
Nello stesso documento viene raccomandato lo slittamento a 42 giorni per il richiamo delle vaccinazioni anti-Covid con Pfizer e Moderna. L’estensione dell’intervallo di tempo che intercorre tra le due dosi nelle somministrazioni con Pfizer e Moderna “non inficia l’efficacia della risposta immunitaria“. D’altra parte, “la prima somministrazione di entrambi i vaccini a mRNA conferisce già efficace protezione rispetto allo sviluppo di patologia Covid-19 grave in un’elevata percentuale di casi, maggiore dell’80%“.