Quando si parla di asma si tende a generalizzare tale patologia con altre forme di anomalie del respiro che nulla hanno a che vedere con l’asma, atteso che l’asma è e deve essere considerata una vera e propria patologia cronica delle vie aeree, ne consegue, dunque, che in un contesto di perenne stato infiammatorio dell’albero respiratorio ogni attacco esterno tende all’esacerbazione della malattia di base con quelle che vengono definite vere e proprie crisi asmatiche.
Il motivo per cui gli asmatici soffrano, specialmente in risposta agli stimoli esterni e durante una crisi di quella che viene definita “ fame d’aria “ fino alla completa compromissione del respiro con conseguenze a volte fatali, è dovuto al fatto che nei soggetti sofferenti, le vie aeree si restringono a tal punto da privare, in diversa misura in base alla gravità della patologia, i polmoni dell’aria. Ne deriva che un soggetto asmatico sarà interessato da sintomi tipici dell’asma quali tosse, senso di peso toracico con vera e propria oppressione, un respiro via, via sempre più difficoltoso in base alla gravità della crisi e della malattia che l’abbia generato e, fatto utile ai fini della diagnosi, una sintomatologia come quella citata che si fa più severa la notte e al risveglio mattutino.
Molti credono che malattia cronica si riferisca ad una patologia che, per il fatto di non essere acuta, non presenti particolari rischi nell’immediato; ciò non è per nulla così e nello specifico, l’asma, che occorre dire che fin’ora è sicuramente incurabile, anche se è possibile controllare al meglio i sintomi e la loro frequenza, in casi gravi a seguito di un attacco può condurre a morte il paziente.
Cosa provoca l’asma
E’ importante ricordare che l’infiammazione cronica delle vie aeree che determinano l’asma risente di una causa ereditaria, già solo questo fatto espone ad una predisposizione ad ammalarsi rispetto a coloro cui non si ravvisi tale situazione genetica. Poi esistono tutta una sequela di cause scatenanti che nei soggetti predisposti o ammalati possono causare un vero e proprio attacco d’asma. Infatti esistono nell’ambiente i cosiddetti allergeni accompagnati spesso da sostanze irritanti capaci da soli o in combinazione fra di essi di scatenare l’attacco. Così come, in più rari casi, alcune infezioni virali o l’esercizio fisico, soprattutto se non seguito da alcun allenamento, possono scatenare un attacco.
Quali allergeni
In taluni soggetti predisposti, ad esempio, la fisiologica desquamazione della pelle e del pelo degli animali anche domestici può scatenare un attacco, così come, gli acari, la normale polvere casalinga, il polline, le muffe, persino alcuni insetti, come gli scarafaggi sono responsabili di un attacco.
Le sostanze irritanti
Poi esistono le sostanze irritanti di cui è generalmente satura l’aria che respiriamo soprattutto in vicinanza di centri urbani, insediamenti industriali, tant’è che l’aria inquinata è già sufficiente da sola a scatenare un attacco, come lo potrebbe anche essere il fumo di sigaretta. Ma non si creda che a provocare una crisi asmatica debbano intervenire soltanto sostanze potenzialmente nocive alla salute, anche i bruschi cambiamenti di temperatura, lo stesso cambio delle stagioni, un forte odore di una sostanza immessa nell’ambiente, i profumi con aromi persistenti e forti e persino lo stress o una forte emozione in soggetti, al solito, predisposti, sono responsabili di un attacco d’asma.
Altre sostanze irritanti i cui effetti sono più rari
Anche l’innocente frutta secca che nella maggioranza dei casi non determina alcun effetto negativo, anzi… e lo stesso vino che di norma, in quantità ragionevoli, si beve tranquillamente, per via della presenza di solfiti possono dar luogo ad un attacco d’asma. Così come, in presenza di infezioni, non per forza a carico delle vie aeree, compresi alcuni farmaci, l’Aspirina, ad esempio, ma non è certo l’unico farmaco e lo stesso reflusso gastroesofageo in chi ne soffra, possono essere responsabili di un attacco d’asma.
I quattro tipi di asma
La classificazione dei quattro tipi di asma spetta più al medico per formulare una diagnosi che al paziente stesso. Tale classificazione tiene conto della frequenza degli attacchi e dalla severità degli stessi.
Un’asma è ad esempio classificata come lieve e moderata quando il paziente non denuncia più di uno, due attacchi a settimana ed eventualmente due episodi notturni al mese. In questi pazienti fra i vari attacchi la funzionalità polmonare è sempre garantita.
Siamo invece in presenza di un’asma lieve e persistente quando le crisi divengono anche due nell’arco di una settimana, non più di due al mese, ma mai, in un giorno il paziente riferisce più di un attacco. Siamo già in presenza di una sintomatologia che necessità di cure più assidue, stante il fatto che la malattia comincia ad influenzare il paziente nella sua vita di tutti i giorni.
Più impegnativi sono i casi in cui si possa parlare di asma moderata lieve e persistente, in questo caso ci si trova di fronte a pazienti che manifestano più attacchi durante la giornata e più attacchi notturni in ogni settimana.
Ed infine si parla di asma grave e persistente laddove i sintomi, in determinati giorni, si fanno frequenti e ravvicinati, sempre più sovente si assiste ad episodi notturni con grave limitazione alla vita di relazione e lavorativa del paziente.
La cura dell’asma
Come è ovvio che sia la cura dell’asma è quanto mai riservata al medico, sia esso di famiglia o specialista, che non si limiterà a risolvere l’attacco acuto, ma indagherà e classificherà la malattia in modo da porre in atto quelle strategie che non servano solo per il controllo futuro degli eventuali sintomi, ma anche ad escludere che sulla componente asmatica non esercitino influenze eventuali altre patologie, a volte anche gravi. Premesso ciò, ricordiamo che nel trattamento dell’asma esistono farmaci per intervenire nell’immediato sull’attacco asmatico. Sono molecole rappresentate per lo più da farmaci cosi detti beta-agonisti che vengono somministrati per via inalatoria e che esercitano la loro azione sulla muscolatura delle vie aeree consentendo un rilassamento dei muscoli e favorendo l’afflusso di aria ai polmoni. In questo caso si parla per lo più di broncodilatatori caratterizzati soprattutto dal fatto che la loro azione dura per breve tempo.
A questa prima classe di farmaci si aggiungono quelle sostanze caratterizzate da una più lunga durata d’azione del loro effetto, si parla di corticosteroidi somministrati per via inalatoria che hanno la funzione di ridurre l’edema e relativo gonfiore delle vie aeree. Ma tale azione è anche svolta da altri farmaci cosi detti beta-agonisti a lunga durata somministrati sempre per via inalatoria spesso in associazione coi primi ad effetto broncodilatatorio che sono particolarmente indicati per contrastare gli episodi notturni.
Esistono inoltre altre classi di farmaci che vengono indicati nei casi di asma associati o meno ad altre patologie, indicati come unico presidio o insieme ai corticosteroidi, somministrabili per via inalatoria o per via intramuscolare o endovena, anche laddove l’asma abbia una natura allergica. Senza addentrarci nei particolari ricordiamo le tre classi di farmaci che rispondono a tale requisiti, essi sono: modificatori dei leucotrieni, cromoni e teofillinici.
Anche solo da ciò si evince molto bene di come l’asma non solo non dovrà mai essere sottovalutata ma soprattutto è quanto mai raccomandabile seguire scrupolosamente i consigli del medico curante, attesa la gravità di una sintomatologia che se curata consente un normale svolgimento della vita, trascurata o addirittura ignorata può avere effetti infausti sul paziente!
Fonte: 1) National Heart, Lung and Blood institute ( NHLBI ), 2006 – 2) Ministero della Salute, 2006
Asma: sintomi e cure
Molti credono che malattia cronica si riferisca ad una patologia che, per il fatto di non essere acuta, non presenti particolari rischi nell’immediato; ciò non è per nulla così e nello specifico, l’asma, che occorre dire che fin’ora è sicuramente incurabile
