Inizialmente la ricerca, finanziata dall’Unione Europea era volta a considerare l’eventualità che addizioni di olio di pesce nella dieta della donna in gravidanza potessero ridurre il rischio di nascite prima del previsto, oltre a scongiurare al contempo la possibilità di bambini che avessero un peso alla nascita più ridotto rispetto a quello ritenuto ottimale; ma il proseguo dello studio scientifico ha apportato anche ad un’altra conclusione; la supplementazione di olio di pesce nella donna incinta contribuisce ad abbassare sensibilmente il rischio asma nel bambino.
La ricerca, pubblicata dall’American journal of clinical nutrition e ancora in corso nonostante duri da ben 18 anni, dopo aver evidenziato che i bambini nati da madre che hanno assunto durante la gravidanza un’integrazione con la dieta di olio di pesce nascevano con circa cento grammi di peso in più, ha evidenziato, sulla base dei riscontri avuti su 500 donne, che il rischio nei bambini di sviluppare asma in quelle donne che avevano utilizzato l’olio di pesce s’era abbassato del 63% .
Il motivo di tale risultato è facilmente spiegabile, visto che gli acidi grassi Omega 3 che sono contenuti nell’olio di pesce agiscono sul sistema immunologico del bambino e che ciò pare avvenga al meglio se la gravidanza non sia pre-termine al punto da poter senz’altro stabilire che laddove la gravidanza si sia conclusa entro il previsto, il rischio asma nei bambini sia ancora più ridotto rispetto alla percentuale precedentemente indicata.
Asma: nei bambini rischio basso se mamma assume olio di pesce in gravidanza
Importante la dieta della donna in stato di gravidanza, addirittura la supplementazione di olio di pesce per la donna incinta si riverbera anche nella salute dei nascituri che si vedono ridotto sensibilmente il rischio asma
