Articolo aggiornato il 24 Novembre 2020
Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, è stato intervistato da La Stampa in merito alla questione vaccino e alla situazione italiana.
L’immunologo americano ha affermato che il vaccino sarà diffuso a breve, prima negli States poi in tutto il mondo, ma nonostante ciò, bisognerà continuare ancora a lungo a mettere in atto le norme precauzionali a cui ormai siamo abituati.
Anthony Fauci: vaccino a dicembre
“C’è ancora un po’ di confusione sui dosaggi di AstraZeneca, quindi è prematuro giudicare. Pfizer invece ha chiesto l’autorizzazione d’emergenza e presto lo farà pure Moderna” così Fauci ha parlato dei vaccini, spiegando però che “Ci aspettiamo, anche se non è garantito, che a metà dicembre avremo le prime dosi disponibili, tra il 12 o il 15. Di sicuro negli Usa la distribuzione inizierà prima di fine anno“. Ha poi aggiunto che visto che Moderna e Pfizer hanno firmato accordi anche con l’Unione Europea, allora la distribuzione nel Vecchio Continente potrebbe avvenire a sua volta a stretto giro, salvo accordi con le autorità locali.
Non è ancora stata stilata una lista di chi avrà la priorità a essere vaccinato, né esattamente quanto durerà l’immunità dal Covid, sono dei piani che ancora devono essere studiati, come devono essere ancora analizzati i vaccini russi e cinesi. Anthony Fauci ha infatti affermato di non aver visto ancora dati ufficiali in merito alla loro efficacia, cosa invece certa di quelli Moderna e Pfizer.
Il consigliere della Casa Bianca per la pandemia ha parlato anche dei tanti scettici presenti negli Stati Uniti che vorrebbero non vaccinarsi. È necessario spiegare in maniera chiara alla popolazione che ogni intervento sanitario, compreso un vaccino, sono studiati e testati da organizzazione esterne alla politica, esclusivamente scientifiche: “Il Data and Safety Monitoring Board esamina le informazioni in maniera autonoma dall’amministrazione e dalle aziende, e decide se sono abbastanza buone da sottoporle all’Fda. Poi scienziati di carriera le valutano con un Advisory Committe, e alla fine del processo tutti i dati vengono pubblicati. Anche se ci sono stati segnali contraddittori da Washington, va chiarito negli Usa come in Italia che il processo per determinare efficacia e sicurezza dei vaccini è indipendente e trasparente“.
L’immunità: forse la prossima estate
Per raggiungere la tanto agognata immunità è necessario che almeno il 70% della popolazione sia vaccinata e ciò sarà possibile raggiungerlo solo nel terzo trimestre del 2021, se tutto procede per il meglio. L’ipotesi è che già in autunno la situazione si sia quasi normalizzata, ma parlare di uscita dalla pandemia è ancora troppo presto.
Secondo gli esperti, nei prossimi mesi vivremo una terza ondata violenta. Anche Fauci la pensa così: “L’aiuto sta arrivando, ma i prossimi mesi fino a febbraio saranno terribilmente dolorosi. Bisogna applicare con serietà 5 semplici misure: indossare le mascherine, distanziamento fisico, evitare assembramenti di più di 10 persone, stare il più possibile all’aperto, lavarsi le mani. Ciò andrà fatto fino a quando il vaccino arriverà a tutti, ma in una certa misura anche dopo“.
La situazione italiana
Fauci ha parlato anche dell’Italia, sostenendo che un lockdown ora non sia necessario, ma che le norme messe ora in atto debbano continuare a essere rispettate. Le scuole vanno tenute aperte garantendo la massima sicurezza di scolari e insegnanti, ma bar, ristoranti e palestre è ancora prematuro riaprirli, nonostante il danno economico. Per quanto riguarda le festività, ha ovviamente dichiarato: “se l’impennata di infezioni, ricoveri e decessi continua, bisogna vietare i viaggi e limitare le cene ai familiari stretti. Se la situazione migliora, si possono modificare le misure“. Quest’anno ci toccherà un Natale sobrio e ridimensionato in nome di un futuro senza Covid.
Trump vs Biden
Infinte, l’immunologo ha avuto modo anche di commentare il cambio di presidenza alla Casa Bianca, sottolineando come serva una successione senza intoppi in un momento storico già complesso. Ha aggiungo: “Spero di poter entrare in contatto quanto prima con lo staff di Biden. Ho servito sei amministrazioni per 36 anni, e ho intenzione di farlo con la settima“. Fauci ha sottolineato come gli USA siano da sempre in prima linea per la salute globale, riferendosi soprattutto al programma Pepfar per l’Aids lanciato dal presidente Bush, e che questa tradizione continuerà anche con un altro presidente al comando.