Fin dall’inizio della pandemia, abbiamo spesso sentito il termine immunità di gregge: significa rendere almeno il 70% della popolazione immunizzata, che si traduce in un’importante contenimento della diffusione del virus.
Proprio ora che la campagna vaccinale contro il Covid sta prendendo piede a livello globale, in realtà questo concetto diventa sempre più astratto e meno raggiungibile nella pratica. A dirlo è stato Anthony Fauci, massimo esperto di immunologia statunitense nonché a capo della task force nominata da Trump e che sta proseguendo il suo lavoro sotto Biden, per gestire la diffusione del Coronavirus negli Stati Uniti. Lo scienziato ha definito l’immunità di gregge come un concetto mistico e che a furia di parlarne, non si fa altro che creare ansia e sconforto tra la popolazione. Questo perché è un obiettivo astratto e sostanzialmente irraggiungibile, visto che il virus continua a mutare e devono essere costantemente aggiornate cure e vaccini per contrastarlo.
Fauci già lo scorso 15 marzo aveva invitato la popolazione a non fissarsi sul concetto di immunità di gregge e lo ribadisce ora, nonostante più della metà degli statunitensi abbia ricevuto la prima dose e un terzo sia già completamente immunizzato. Adesso, ha dichiarato, bisogna concentrarsi sull’immunità generalizzata, che è un primo step per tornare alla normalità e garantire la protezione delle fasce più deboli da un punto di vista sanitario. Imparando a controllare il virus e concentrandosi su vaccinazioni a tappeto efficaci, piano piano ci si renderà conto che l’immunità di gregge non è poi così fondamentale, anche perché date le varianti, la sua soglia è passata dal 60-70% all’80% della popolazione vaccinata, rendendo ancora più difficile il raggiungimento
Ora bisogna capire quanto durano i vaccini in circolazione e quanto siano efficaci nel medio-lungo termine, ma bisogna anche risolvere la questione degli scettici: mancano ancora percentuali e dati ufficiali, ma in tutti i paesi esistono persone che si rifiutano di sottoporsi al vaccino ed è necessario invertire la rotta. Altra questione è il vaccino e più piccoli: al momento sotto i 16 anni non viene somministrato e le case farmaceutiche stanno lavorando al fine di trovare una soluzione adatta. Senza bambini immunizzati, si allontana ancora di più l’immunità di gregge, comporteando un aumento della percentuale degli adulti: un altro passo di allontanamento dall’obiettivo.
Infine, va ricordato che non tutti i paesi hanno il medesimo accesso al vaccino e all’interno degli stessi paesi non su tutto il territorio la distribuzione è uguale: il caso dell’India è eclatante, soprattutto perché è accaduto a oltre un anno di distanza dall’inizio della mia.
Gestire il virus è più importante dell’ immunità di gregge
Dunque, l’importante oggi è saper gestire il virus più che raggiungere il 80% della popolazione e vaccinata. Una maggior consapevolezza scientifica renderà più facile anche per la popolazione attuare i giusti comportamenti.
“La gente pensava che non saremmo mai riusciti a ridurre le infezioni finché non avremmo raggiunto questo livello “mistico” di immunità di gregge, qualunque fosse il suo numero. Ecco perché abbiamo smesso di usare l’immunità di gregge nel senso classico. Dimentichiamola per un secondo. Se vacciniamo abbastanza persone, le infezioni diminuiranno“: queste le parole di Fauci, che indicano bene quello che la comunità scientifica deve spiegare alla popolazione per evitare isteria e ansia: saper gestire, controllare e contrastare il virus fino a ridurlo a una semplice influenza, senza dimenticare i danni che ha causato all’umanità.