Ansiolitici, anche problemi di erezione e sterilità per chi ne fa abuso

Lo dimostrano questi dati che andiamo a snocciolare e che riguardano proprio l’Italia, Padova in particolare, che indica che su 2

abuso ansiolitici
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In un tempo in cui stress e ansia pare abbiano preso il sopravvento nella nostra società abituata a bruciare tutto con quel senso di scarso appagamento per le cose che si ottengono, stupisce poco apprendere che coloro che fanno uso di ansiolitici di vario tipo sono sempre più persone di età diversa, anche giovani che, a volte, non si rendono neanche conto che ad alte dosi e per un periodo prolungato possono andare incontro a tanti problemi di salute.

Conseguenze sulla fertilità

Fra i tanti disturbi riscontrati fra coloro che abusano con ansiolitici, a parte la dipendenza e l’assuefazione, in pratica il paziente è costretto ad assumere sempre maggiori dosi di farmaco per ottenere l’effetto sperato, vi sarebbero recenti studi che indicano nei consumatori di dosi eccessive di psicofarmaci uno scadimento della qualità degli spermatozoi che alla lunga li porta alla sterilità e, se tutto ciò non bastasse, occhio ai problemi annessi alla difficoltà di erezione nei maschi e se consideriamo che sempre di più gli uomini al di sotto dei 18 anni di età ne fanno un uso sempre più smodato, gli ingredienti ci sono tutti per considerare il quadro veramente allarmante.
Lo dimostrano questi dati che andiamo a snocciolare e che riguardano proprio l’Italia, Padova in particolare, che indica che su 2.100 diciottenni a soffrire di erezione sono almeno 210 ragazzi, mentre sappiamo che a fronte del 10% riscontrato in quella scuola superiore, la media nazionale è del 3% .
Gli effetti registrati – spiega Carlo Foresta, docente di patologia clinica e direttore del Centro regionale di crioconservazione – possono essere espressione delle interferenze degli psicofarmaci sul sistema neuroendocrino che regola la produzione di spermatozoi”. E “‘l’ansiolitico, interferendo con i meccanismi di neurotrasmissione che regolano l’erezione – conclude Foresta – ha ovviamente un ruolo negativo anche sulla sessualità”.