Ansia da pandemia e sostegno psicologico: cosa fare

Ragazza che guarda fuori dalla finestra
Foto Shutterstock | Maridav

La pandemia di Coronavirus ha portato con sé, oltre al dramma dei contagi e delle vittime, anche una serie di patologie conseguenti preoccupanti per l’equilibrio psicofisico di ciascuno. Stiamo parlando di insonnia, depressione, ansia, aumento del livello di stress. Traumi che spesso hanno bisogno di essere affrontati attraverso un corretto sostegno psicologico per metterli definitivamente dietro le spalle.

Gli effetti psichici indiretti del Covid-19

Vivere ai tempi del Covid ha portato a galla in tante persone nuove problematiche psicologiche. Dall’incapacità di gestire il poco spazio o il troppo tempo, alla sperimentazione della noia e della passività. Dal disagio dovuto al difficile rapporto di convivenza con i propri cari, alla sofferenza della poca privacy e del non riuscire a trovare uno spazio per se stessi.

Il sempre più emergente disagio psichico post pandemia non è causato solo dalla paura del contagio del virus. Ovviamente a pesare sono anche l’allontanamento dai propri cari o la paura di un lutto che non si ha la possibilità di elaborare a causa dell’isolamento. Ma anche l’incertezza economica ha il suo peso, e spesso porta a un aumento dell’aggressività e della violenza nei confronti degli altri.

L’ansia da limbo

Nel quadro difficile che il blocco ha portato con sé, facendo emergere paure e sensazione di inadeguatezza, è emerso un nuovo tipo di disagio, un’ansia specifica e non generalizzata, chiamata ansia da limbo. Si caratterizza dalla sensazione che il tempo sia sospeso, un tempo che si riempie di angoscia, trascorso magari in attesa di conoscere la data di fine della quarantena o l’esito del tampone.

Il fatto che si percepisce questa attesa come ”infinita”, spiega il professore di Psichiatria Massimo Di Giannantonio a sky.it, può aumentare di tanto il malessere psichico già presente. Ma può anche farlo nascere e l’evidenza sta nella difficoltà di concentrazione, all’emersione di un’ansia sempre più imperante che porta allo spaesamento, fino ai disturbi del sonno.

Armi psicologiche contro l’ansia

Dopo tanti mesi di pandemia, il disagio psicologico sta diventando un problema sociale e di salute pubblica che con il passare del tempo diventa sempre più urgente. E questo riguarda anche la capacità di fiducia nel prossimo, a cui ci si sta in qualche modo disabituando.

Il lockdown forzato ha fatto emergere anche la necessità di ripensare gli spazi, privati e comuni. E ha portato molte persone a vivere emozioni estremamente contrastanti. Ma va detto che oltre all’angoscia a alla perdita di fiducia c’è stato anche spazio per la gioia.

Tanti hanno infatti alternato preoccupazione e ansia a momenti inaspettatamente positivi e sereni grazie a vere e proprie armi psicologiche messe in campo contro l’ansia. Come ad esempio aver ritrovato il tempo per dedicarsi a hobby abbandonati o a aver goduto di maggiori occasioni di dialogo con figli o genitori.

Cosa possiamo fare per contrastare il disagio?

A livello istituzionale, il Servizio Sanitario Nazionale ha previsto l’attivazione di una linea telefonica di sostegno psicologico e l’adozione di linee di indirizzo per garantire il benessere psicologico individuale e collettivo nel contesto della pandemia, rinforzando la medicina territoriale.

Per quanto riguarda la routine quotidiana, alcuni comportamenti individuali possono alleviare le cattive sensazioni dovute alla forzata reclusione. Prima di tutto è bene scegliere le fonti delle informazioni tra quelle accreditate per evitare di credere a fake news. Poi, fa bene alla psiche condividere le proprie emozioni – anche se negative – combattendo la solitudine, anche usando i social. Sì a leggere libri o ascoltare musica, per distrarsi in maniera piacevole. Per prendersi cura di sé è sempre bene seguire una alimentazione sana e fare attività fisica, anche in casa, come esercizi di rilassamento o yoga.

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