L’anosmia o iposmia rappresenta una condizione clinica caratterizzata dalla diminuzione o assenza completa dell’olfatto. Questo sintomo può dipendere da vari fattori e da diverse malattie nasali come la deviazione del setto, la poliposi nasale o l’ipertrofia dei turbinati nasali, oppure alterazioni a livello recettoriale o lesioni dei centri nervosi interessati. Tutte queste cause possono essere racchiuse in due gruppi: ostruttive e neurosensoriali. Le prime impediscono agli odori di raggiungere l’area olfattiva, mentre le seconde rappresentano dei danni alle cellule olfattive o alle strutture nervose, come il nervo o l’area cerebrale olfattiva.
Diagnosticare l’anosmia
Per riuscire a capire le cause dell’anosmia occorre condurre un’attenta valutazione nasale. Esistono una serie di esami che si possono eseguire per diagnosticare i fattori scatenanti. L’olfattometria consiste in un esame durante il quale al paziente vengono fatte odorare alcune sostanze che stimolano i sensori olfatti associati ad altre sensazioni. Attraverso questo esame si può valutare la riduzione o assenza di olfatto ma sicuramente non si può diagnosticare la causa del sintomo. Un altro esame è quello endoscopico, molto sicuro ed efficace, ritenuto il più sicuro, eseguito con l’endoscopio caratterizzato da fibre ottiche molto sottili. Grazie a questo esame si può visionare il meato supremo ossia la zona superiore del naso, in modo tale da identificare o escludere la presenza di ostacoli meccanici o piccoli polipi. Solo dopo aver avuto questi risultati si può continuare con la ricerca della causa e fare una precisa diagnosi. Per quanto questo esame sia molto utile è impossibile visionare tutte le parti, anche più piccole, del naso. Per riuscire a esaminare tutta l’area occorre sottoporre il paziente a delle analisi radiologiche come la TAC dei seni paranasali o la Risonanza Magnetica. Un altro esame per valutare la funzionalità del naso è la rinomanometria che indica la resistenza delle narici al passaggio dell’aria. Se la causa è di tipo ostruttivo, una volta rimossa, è possibile migliorare la situazione dell’olfatto, se, invece, dipende da un danno neurosensoriale allora difficilmente si potrà recuperare la funzionalità perduta.
Cure omeopatiche e naturali
Nel caso in cui l’anosmia sia dovuta ad ostruzioni come polipi nasali, soprattutto, se questi sono piccoli, ma anche nella profilassi e nelle recidive le cure omeopatiche possono avere dei risultati brillanti. Secondo gli esperti l’omeopatia riuscirebbe a risolvere il problema in quanto riesce a modificare “il terreno” del paziente. Quest’ultimo rende la persona geneticamente predisposta alla formazione di queste ostruzioni, e le esperienze della vita portando al rimugino mentale, alle fissazioni e tutto ciò porterebbe all’innesco della patologia e di conseguenza del problema. I rimedi omeopatici consigliati per le forme acute sono la sanguinaria canadensis, la sanguinaria nitrica, phosforus, cadmium sulfuricum. Oltre a questi l’omeopatia distingue altri rimedi di fondo (omeosicotici, omeoluesinici, tubercolinici). Altre cause dell’anosmia possono essere il raffreddore ed i rimedi omeopatici utilizzati sono Aconitum 9 CH, Allium cepa 15 CH, Nux vomica 9 CH. Altre soluzioni sono l’agopuntura, la fitoterapia ( con ad esempio l’Uncaria tomentosa), gli olii essenziali (eucalipto, bergamotto, pepe nero, pino), ma anche la medicina tradizionale cinese.