Articolo aggiornato il 29 Settembre 2009
L’anoressia e la bulimia rappresentano due gravi disturbi alimentari, che coinvolgono un numero crescente di casi e riguardo ai quali si è ampiamente dibattuto. Una delle difficoltà maggiori relativamente a queste patologie è quella connessa con il rintracciare le possibili cause, che potrebbero portare a trovare soluzioni più efficaci.
Ogni tanto la ricerca rivela alcune scoperte che si dimostrano da questo punto di vista particolarmente interessanti. Una di queste è quella a cui sono giunti i ricercatori del Karolinska Insitute di Stoccolma per mezzo di uno studio pubblicato sull’ “American Journal of Epidemiology”. Il gruppo di studiosi che hanno portato avanti la ricerca è stato guidato da Jennie Ahrén-Moonga.
I ricercatori hanno preso in considerazione i dati riguardanti più di 13.000 donne, arrivando alla conclusione che le figlie di genitori laureati presentano un rischio maggiore di incorrere nell’anoressia e nella bulimia. Il rischio aumenta se ad essere laureati sono anche i nonni. Il tutto sarebbe spiegabile considerando le aspettative che le famiglie rivolgono nei confronti delle ragazze.
A quanto pare i genitori con un grado di istruzione più elevato tenderebbero a mostrare una maggiore pressione sulle figlie in termini di risultati che sperano che le giovani raggiungano. Nelle ragazze dotate di scarsa autostima queste aspettative così pressanti possono contribuire a creare forme di disagio, che poi è possibile che sfocino i gravi disturbi alimentari.
Le dinamiche familiari d’altronde hanno un ruolo preminente nell’insorgere di un nostro modo di rapportarsi alla vita e alla realtà che non può essere affatto trascurato.