Angioma al fegato: sintomi, cause e cure

L’angioma epatico è un tumore benigno al fegato

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Articolo aggiornato il 9 Dicembre 2014

medicoepaticoCos’è l’angioma al fegato? Quali sono i sintomi, le cause e le possibili cure? L’angioma epatico è un tumore benigno che tende a non degenerare in neoplasia maligna e a non avere metastasi. Questa neoformazione, formata da un insieme di capillari e vasi sanguigni, insorge principalmente nei soggetti di sesso femminile in un’età compresa tra i 30 e i 50 anni di età o a ridosso della menopausa. L’angioma al fegato di solito ha dimensioni di 3 o 4 centimetri, anche se in alcuni casi più importanti può raggiungere grandezze notevoli.

Sintomi e cause

Questo tipo di angiomi sono perlopiù asintomatici, fatta eccezione per quelli di dimensioni maggiori o situati in zone periferiche del fegato. In tal caso una possibile sintomatologia può comprendere fastidio all’addome, dolore al fegato, senso di pesantezza, tensione, calo dell’appetito, nausea, vomito e disturbi digestivi. Al momento non sono ancora note le cause che determino la comparsa di un angioma epatico. Alcune teorie mediche sostengono che l’origine di questo disturbo possa essere congenita, magari legata ad un’anomalia del DNA o ereditaria, legata alla fase di sviluppo dell’embrione. Alcuni ricercatori, inoltre, legano l’insorgere di questa tipologia di angioma ad un alterato livello di ormoni, nello specifico estrogeni, presenti nel sangue. Per questo motivo, gli stessi specialisti sconsigliano alle donne affette da questa patologia di assumere farmaci ormonali, come ad esempio la pillola anticoncezionale.

Diagnosi e cure

Per poter diagnosticare un angioma epatico il medico deve prescrivere alcuni test clinici specifici. I più frequenti sono l’ecografia addominale, la risonanza magneticanucleare (RMN), la tomografia assiale computerizzata (TAC), la tomografia computerizzata a emissione di fotone singolo (SPECT) e l’angiografia. A questi vanno associate delle analisi del sangue mirate ad evidenziare eventuali sofferenze o anomalie epatiche. Una volta determinata la natura e l’importanza del disturbo, lo specialista consiglierà la terapia più indicata. Gli angiomi di dimensioni ridotte generalmente non necessitano di nessuna cura o attenzione particolare: basterà tenere monitorata l’evoluzione del disturbo tramite controlli periodici e seguire una dieta povera di grassi. Se le dimensioni dell’angioma, però, sono importanti, l’intervento chirurgico di rimozione o l’enucleazione possono essere le soluzioni più indicate. In alcuni casi, volendo salvaguardare la parte di fegato interessata, il medico può con consigliare anche un intervento mirato ad interrompere il flusso di sangue che determina l’angioma. La resezione epatica o il trapianto di fegato, infine, interessano solo rari casi più seri.

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