Le allergie al polline sono in aumento, difficili da gestire e noiose dal punto di vista della salute con sintomi molto evidenti.
Un tempo era qualcosa di sporadico e poco diffuso, oggi le allergie, soprattutto quelle di tipo stagionale – quindi legate alla diffusione di alcuni elementi nell’aria che causano un certo disturbo non solo nei bambini ma anche negli adulti – sono in crescita. Gestire la sintomatologia non è sempre facile e bisogna fare ricorso a farmaci e cure anche a lungo termine.
I pollini sono invisibili, un tempo era diffusi solo in certi periodi ovvero in primavera e in autunno, poi con il cambio climatico è accaduto ciò che risulta terribile per i soggetti allergici, ci sono sempre e con picchi preoccupanti.
Allergie al polline: come curarsi definitivamente
Sono 6 milioni gli italiani che soffrono di allergie al polline, senza contare comunque chi ha rinite e congiuntivite allergica. In generale ormai i sintomi forti sono a partire dal mese di marzo e comunque almeno fino all’autunno. Dati preoccupanti, quindi, soprattutto se si considera che il 20% della popolazione mondiale ne soffre. Aver indossato per molti mesi la mascherina non ha aiutato e se a questo importante dato si aggiunge che la produzione di polline è aumentata del 53%, si capisce benissimo perché la stimolazione continua è peggiorata.

Non tutti i tipi di polline sono uguali e soprattutto diffusi allo stesso modo. Al nord ci sono le graminacee, al sud invece le compositae. Molto problematica è la parietaria, un’erba come l’ortica che si trova ovunque ed è una delle più forti in termini di allergeni per tutta l’area mediterranea. Per sapere se si è allergici al polline basta fare il prick test, ovvero un rapido esame che permette di sapere a cosa si è allergici, questo si può unire anche al dosaggio delle IgE specifiche.
Per tenere a bada i sintomi ci sono le terapie come colliri, spruzzi e lavaggi. Questi sono palliativi e non risolvono completamente la situazione. Tanto è vero che spesso poi bisogna ricorrere all’uso di medicinali veri e propri, farmaci antistaminici di seconda generazione che non hanno effetti collaterali importanti come quelli usati in passato. Per i casi più severi si usano invece i broncodilatatori oppure immunoterapia, ovvero il vaccino. Questo è l’unico modo per guarire. In questi casi, infatti, si regola il sistema immunitario e la produzione di anticorpi contro i pollini. Le terapie sono solo locali mentre in questo modo invece si tiene a bada la malattia a vita. Ci sono vaccini anche sotto forma di compressa da rinnovare ogni anno, è il medico specialistico che si occupa di determinare la terapia e la durata.