L’allergia alle graminacee fa parte di quelle allergie stagionali, i cui sintomi si manifestano soprattutto nell’arco di tempo che va dalla tarda primavera all’estate. Le manifestazioni sintomatologiche legate a questo disturbo sono tante e vanno dalla congestione nasale al prurito, dalla lacrimazione degli occhi alla tosse. Ne consegue un malessere generale con stanchezza, nervosismo ed irritabilità che ha delle ripercussioni non indifferenti nello svolgimento delle attività quotidiane. Esiste un legame fra l’allergia ai pollini e l’alimentazione in base a quel fenomeno che la ricerca scientifica definisce cross reattività: alcuni alimenti possono scatenare reazioni allergiche in chi è intollerante alle graminacee. Per cui il consumo di alcuni cibi andrebbe evitato. Si tratta soprattutto di alcuni tipi di ortaggi.
I sintomi
I sintomi dell’allergia alle graminacee si manifestano nel momento in cui ci si ritrova ad essere esposti agli allergeni, il polline delle piante. Il naso che cola e la congestione nasale sono tipici, così come gli occhi che lacrimano in seguito da un’intensa sensazione di prurito. Quest’ultimo può interessare anche il palato o la gola. Gli occhi si gonfiano e compaiono delle occhiaie, il soggetto comincia a starnutire e a tossire, mentre sia il gusto che l’olfatto presentano qualche difficoltà.
Se ne ricava un affaticamento generale, con un malessere che interferisce con i compiti della vita quotidiana. Il tutto può portare ad avere dei problemi nella fase di addormentamento, riducendo il sonno e innescando un senso di nervosismo.
Gli alimenti da evitare
La cura per l’allergia alle graminacee non può prescindere dal ricorso al vaccino, che si rivela molto utile in termini di prevenzione. D’altra parte anche l’omeopatia ha acquisito un posto di rilievo. E’ pur vero però che anche la dieta dovrebbe essere oggetto di particolare attenzione.
La ricerca scientifica ha messo in evidenza che chi è allergico alle graminacee può manifestare i tipici sintomi di una crisi allergica, nel momento in cui mangia determinati cibi. Si tratta del fenomeno della cross reattività, capace di scatenare una sindrome orale allergica. Si manifesta in bocca, con prurito del cavo orale, con bruciore in gola e con il rigonfiamento della mucosa della lingua e delle labbra.
Ogni allergene è costituito da un insieme di proteine, alcune delle quali sono in grado di stimolare la produzione di anticorpi. Delle proteine che appartengono ad allergeni differenti possono avere una struttura simile. Gli anticorpi quindi reagiscono allo stesso modo sia nell’uno che nell’altro caso, sia contro il polline che contro un alimento.
E’ per questo che andrebbero evitati alcuni vegetali. L’elenco di cosa non mangiare comprende: agrumi, pomodoro, melone, riso, segale, sedano, orzo, mais, bietole. Ci sono poi alcuni tipi di frutta, come pesche, prugne, anguria, kiwi, ciliegie, albicocche, mandorle e arachidi.