L’allarme di Gimbe: “Tutte le curve sono in risalita, serve lockdown”

Senza un lockdown immediato, "ci attende un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso"

lockdown milano
Foto Getty Images | Vittorio Zunino Celotto

Quello che potevamo prevedere, è accaduto: la terza ondata si avvicina. Le curve stanno risalendo e il vaccino non può essere la soluzione immediata, dal momento che le campagne vaccinali sono iniziate da neppure un mese e le dosi disponibili ad oggi non sono sufficienti a proteggere tutta la popolazione. L’allarme parte dalla Fondazione Gimbe, che, nel monitoraggio settimanale del periodo 6-12 gennaio, ha rilevato un incremento dei nuovi casi e la risalita delle curve per quanto riguarda i ricoveri con sintomi e le terapie intensive. Salgono anche i decessi e per Fondazione Gimbe non c’è più tempo: serve un’immediata e severa stretta per evitare l’aumento inesorabile dei decessi.

I dati del monitoraggio settimanale

Nella settimana 6-12 gennaio 2021,  si conferma un significativo incremento dei nuovi casi (121.644 vs 114.132) a fronte di un lieve calo del rapporto positivi/tamponi (29,5% vs 30,4%). Rimangono stabili i casi attualmente positivi (570.040 vs 569.161) , mentre sul fronte ospedaliero si registra una lieve risalita dei ricoverati con sintomi (23.712 vs 23.395) e delle terapie intensive (2.636 vs 2.569). Aumentano ancora i decessi (3.490 vs 3.300), rispetto alla settimana precedente, come emerge dai seguenti dati in dettaglio: decessi 3.490 (+5,8%); terapia intensiva +67 (+2,6%); ricoverati con sintomi +317 (+3,4%); nuovi casi 121.644 (+6,6%), casi attualmente positivi +879 (+0,2%), casi testati +36.433 (+9,7%); tamponi totali +89.492 (+10%).

Gli ospedali sono a rischio collasso

Secondo Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, i dati non fanno altro che confermare quello che si temeva. Si assiste, infatti, a una lenta risalita dei nuovi casi settimanali e, sul versante ospedaliero, “al costante aumento di ricoveri e terapie intensive dove l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti covid supera la soglia del 40% in area medica e quella del 30% delle terapie intensive“, in almeno 10 Regioni italiane.

Cartabellotta: “Serve un lockdown immediato”

Considerati i modesti risultati ottenuti dal sistema delle zone a colori e “le incognite legate all’efficacia del vaccino soprattutto in termini di riduzione dei quadri severi di malattia e di trasmissione del virus“, un lockdown rappresenta per Cartabellotta l’unico strumento efficace per mantenere il controllo dell’epidemia sino alle fine dell’anno senza affidarci esclusivamente al vaccino. Senza un lockdown immediato, “ci attende un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso, continui tira e molla sull’apertura di scuole e attività produttive e un aumento inesorabile dei decessi”.