Articolo aggiornato il 25 Agosto 2010
Del tè come bevanda benefica si parla molto spesso e anche qui su Tantasalute abbiamo più volte affrontato l’argomento. Ma non tutti i tipi di tè sono uguali e anche le modalità di produzione influiscono sulle qualità nutritive della bevanda più consumata al mondo (se non contiamo l’acqua ovviamente).
Così il tè che si acquista confezionato in bottiglia risulta meno salutare di quello preparato tradizionalmente mettendo in infusione le foglie di tè: a rivelarlo è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori facenti capo a una società biotecnologica, che hanno presentato la loro ricerca al convegno nazionale dell’American Chemical Society di Boston, negli Stati Uniti.
Lo studio, in particolare, ha evidenziato come il contenuto di polifenoli del tè imbottigliato e già pronto non superi i 10 milligrammi, mentre una tazza tradizionale di tè ne contiene dai 50 ai 150 milligrammi: e sono proprio i polifenoli i principali responsabili di tutti i benefici attribuiti alla bevanda. Già in un rapporto del 2006 del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti era emerso come nel tè verde istantaneo sia contenuta una quantità trascurabile di epigallocatechina, la sostanza attiva principale di questa pianta.
Questo divario nel contenuto di polifenoli tra tè già pronto e tè preparato tradizionalmente si spiega facilmente: queste sostanze benefiche sono amare e astringenti e, proprio per rendere il sapore del tè in bottiglia più gradevole gli acquirenti, si è pensato di ridurne la presenza, aggiungendo meno tè nella fase di preparazione. Guadagnerà forse il palato, ma a scapito di tutto l’organismo.