Articolo aggiornato il 10 Dicembre 2009
Si torna a parlare di alimentazione e parlandone si tende a smontare un vecchio mito che regolava il numero di volte necessario per alimentarsi, col risultato che negli anni c’è chi ha sostenuto che ci si dovesse alimentare molte volte nel corso della giornata, c’è chi ha detto che bisognasse mangiare solo tre volte al giorno, prima colazione, pranzo e cena, insomma, ognuno ha sempre detto la sua nel merito ma chi alla fine ha davvero ragione?
Premesso che non esiste una regola ferrea circa il numero di occasioni in cui bisogna ricorrere al cibo, riportiamo solamente i risultati di uno studio più recente effettuato dai ricercatori del Politecnico di Zurigo diretti dal professore Stoffel. Secondo tale teoria si deve mangiare quando si ha fame affinché ci si possa mantenere sani.
Al contrario, alimentarsi in un numero prestabilito di occasioni, anche quando il corpo non richiede cibo da trasformare in energia, è sbagliato perché il rischio corso è quello di impigrire l’organismo che ritrovandosi sempre con il pieno di sostanze finisce per adattarsi alle circostanze col risultato di aprire la strada al soprappeso, fino all’obesità ed al diabete.
Secondo i ricercatori elvetici il detto “La mattina mangiare come un imperatore, a mezzogiorno come un re, la sera come un mendicante” ha motivo di esistere e dunque bisognerebbe evitare gli spuntini nati dalla consapevolezza che tolgano appetito e dunque si mangi meno a cena; ciò soprattutto da quando si è scoperta una proteina, la FOXA 2, che entra in gioco nei meccanismi del mantenimento del peso corporeo, Mangiando, si disattiva questa proteina, stimolatrice di movimento e nemica del grasso eccessivo, mentre se si digiuna, Foxa2 si attiva. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature.