Sull’utilità o meno di introdurre il latte vaccino nell’alimentazione dei bambini ci sono spesso pareri discordanti. In ogni caso sarebbe opportuno cercare di evitare di dare ai più piccoli questo tipo di latte prima che abbia compiuto il primo anno di età. Alla base di questa scelta ci sono determinati motivi, che vengono spiegati dagli esperti in materia.
Il latte vaccino infatti contiene una quantità di proteine maggiore rispetto al latte materno. Un’altra differenza tra i due tipi di latte consiste nel fatto che i generi di grassi contenuti sono qualitativamente diversi. Il maggiore apporto di proteine potrebbe causare qualche difficoltà ai bambini troppo piccoli, perché comporta un’attività più complessa che i reni devono svolgere. Inoltre non bisogna trascurare altri rischi.
Un’alimentazione che si basi sul consumo di troppi grassi insaturi a lungo andare può provocare di vere e proprie patologie come l’ipertensione e l’obesità. Particolare attenzione bisogna prestare alla quantità di sali minerali che è contenuta nel latte di mucca e che si rivela essere non particolarmente adatta per i più piccoli. Infatti potrebbe insorgere una situazione di disidratazione determinata tra lo squilibrio tra acqua e sali minerali.
Un altro aspetto che non bisogna trascurare quando scegliamo di dare ai bambini il latte vaccino è il fatto che in esso è presente una quantità di ferro inferiore rispetto a quello materno. Il problema viene risolto perché intorno al primo anno di vita il bambino può cominciare a nutrirsi anche di altri alimenti che possono compensare l’apporto di ferro. In questo modo si possono evitare le anemie.
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