Cos’è l’agorafobia? Quali sono i sintomi e come si cura il disturbo? Tutte le risposte alla tue domande sul disagio.
Con il termine agorafobia si fa riferimento alla paura degli spazi aperti o di luoghi affollati. Il manuale diagnostico dei Disturbi Mentali la pone nei disturbi dell’ansia, ed i sintomi sono vari e di diversa intensità. Le persone affette da agorafobia sostengono di aver “sviluppato” il disturbo in seguito alla comparsa di un attacco di panico.
Il ricordo di questo evento influenza negativamente il vissuto tanto che il soggetto inizia pian piano ad allontanarsi dalla vita sociale per paura che possa riaccadere. Stando a quanto sostengono i professionisti la comparsa del disturbo può essere ricondotta al timore di essere abbondonati o ad un elevato livello di aggressività, aspetti di cui però il soggetto non ha prontezza, perché in genere avviene un meccanismo di rimozione.
Altri invece sostengono che l’agorafobia nasca da un conflitto interno tra la voglia di indipendenza ed autonomia ed il desiderio di essere vicini, quasi simbiotici con gli altri. I sintomi del disturbo, sia che esso si manifesti con attacchi di panico o senza, sono in primis l’evitamento, la persona cioè sceglie di non frequentare determinati ambienti nei quali vi è molta gente, e preferisce restare da solo. Nei casi più gravi, il soggetto non riesce a lasciare la sua casa, viene pervaso dalla paura irrazionale di stare tra la gente.
Agorafobia, quali sono i sintomi e perché è importante rivolgersi ad un esperto della salute mentale
I sintomi dell’agorafobia con disturbo di panico sono: ansia molto forte, sensazione di smarrimento, vertigini, difficoltà nella respirazione. Nel caso in cui invece si manifesti un vero e proprio attacco di panico si presentano: tachicardia, tremori, sudorazione, senso di oppressione a torace, nausea, dolori e fastidi addominali, talvolta svenimenti.

L’agorafobia senza disturbo di panico si presenta invece in assenza di tutte queste manifestazioni, ma il soggetto sperimenta dei vissuti di inadeguatezza e di disagio, iniziando ad evitare categoricamente tutte le situazioni di socialità. In ogni caso al primo accenno è necessario rivolgersi ad un professionista della salute mentale che sappia indicare la strada per la cura e per la risoluzione del problema.
Talvolta il disturbo si manifesta a seguito di traumi o di forti delusioni, per questo è importante parlarne con un esperto che sappia arrivare alla radice del disturbo, così da aiutare il paziente a trovare finalmente una via d’uscita e riacquisire la serenità perduta per poter riappropriarsi della normale quotidianità.