L’adroterapia si può definire l’evoluzione della radioterapia (che ha effetti collaterali abbastanza importanti) in termini non solo di efficacia ma anche di sicurezza. Questa terapia innovativa permette ai linfociti T modificati di colpire con massima precisione i tumori resistenti ai classici trattamenti, ma di evitare i tessuti sani. Scendiamo nei dettagli.
Che cos’è l’adroterapia?
È una forma di radioterapia evoluta che viene erogata con fasci di particelle diverse dai fotoni, ovvero protoni e ioni carbonio. Ciò consente di risparmiare i tessuti sani intorno alla lesione e di combattere anche i tumori più resistenti.
Lo ione carbonio, per esempio, è in grado di alterare il DNA tumorale per 4 volte la classica radioterapia, ecco perché può essere efficace anche contro tumori resistenti ai classici trattamenti.
La scienza nel campo della biotecnologia e della fisica sta facendo passi da gigante e sta contribuendo enormemente alla lotta contro il cancro.
Come funziona l’adroterapia?
A Pavia è nato il CNAO, sotto la cui superficie è collocato un sincrotrone del diametro di 25 metri: all’interno di questo speciale acceleratore di particelle, i protoni vengono emessi a una velocità di 60.000 chilometri al secondo e colpiscono direttamente le cellule tumorali, distruggendo il loro DNA.
I protoni colpiscono solo la lesione e tutte le parti sane vengono risparmiate, ecco perché ha meno effetti collaterali rispetto alla radioterapia.
L’adroterapia è ottima soprattutto quando la sede del cancro richiede la massima precisione, come il midollo spinale, l’occhio, il cervello, oppure nei bambini in cui bisogna evitare di colpire i tessuti sani per non pregiudicare il loro sviluppo.
Quali sono i tumori che possono essere curati con l’adroterapia?
Fra gli altri ci sono i cordomi, i sarcomi del distretto cervico-cefalico, paraspinali, retroperitoneali e pelvici, alcuni tumori orbitari e periorbitari (fra cui il melanoma oculare), i tumori solidi pediatrici e anche quelli recidivanti.
Si tratta quindi di tumori rari o di quelli resistenti alle cure standard.
I grandi Centri oncologici valutano i pazienti e poi, nel momento in cui questi abbiano le caratteristiche idonee, li inviano al CNAO a Pavia, per il trattamento.
Una nuova e importante speranza per i malati oncologici.