L’acqua per gargarismi potrebbe rilevare il virus come un tampone nasale

L'acqua per fare i gargarismi in gola potrebbe essere utilizzata come campione per individuare il virus con un'affidabilità pari a quella del tampone nasofaringeo: lo studio dell'Università di Costanza

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Foto Shutterstock | Fizkes

Gli studiosi potrebbero aver individuato un nuovo metodo per rilevare la presenza del coronavirus. Stiamo parlando dell’acqua per fare i gargarismi in gola, che potrebbe essere utilizzata come campione per individuare il virus SarsCov2, con un’affidabilità pari a quella del tampone nasofaringeo. A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Microbiology Spectrum dai ricercatori tedeschi dell‘Università di Costanza.

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Acqua per gargarismi come un tampone nasofaringeo: lo studio

L’esperimento ha coinvolto un gruppo di 80 persone, di cui 26 sono risultate positive al virus sia con tampone faringeo sia con l’acqua utilizzata per fare i gargarismi. Il metodo di rilevazione è altamente sensibile ed è lo stesso utilizzato per il tampone molecolare. “I nostri risultati mostrano che in tutti i casi in cui le persone sono risultate positive con il tampone nasofaringeo, il virus può essere rilevato anche nell’acqua usata per lavarsi la bocca con lo stesso metodo di analisi chimica“, spiega Christof R. Hauck, coordinatore dello studio tedesco.

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Un test facile da eseguire e in completa sicurezza

La procedura per raccogliere i campioni si può svolgere in completa sicurezza anche nello studio del medico di famiglia. Non è necessario nessun equipaggiamento protettivo extra per gli operatori e gli stessi pazienti possono eseguirlo in autonomia. “Di solito mandiamo i pazienti con la soluzione da usare per sciacquare la bocca e il contenitore di raccolta fuori“, raccontano i ricercatori dell’Università di Costanza. “Lo fanno davanti ad una finestra osservati da un operatore“, che si assicura che lo sciacquo avvenga in maniera corretta, spiega il coordinatore. “Visto che il tampone nasale non è molto piacevole, stiamo cercando un’alternativa e questa può essere accettata facilmente“, concludono gli autori dello studio.

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