Articolo aggiornato il 10 Giugno 2008
L’acne volgare, un’affezione cui devono fare i conti in tanti, addirittura, quando è particolarmente grave, diventa persino motivo di frustrazione di non poco significato clinico in chi vi soffra, ovvio che l’attenzione dei medici è sempre più volta a questa patologia. Esistono certamente le cure cui un bravo dermatologo indirizzerà il paziente, cure costituite per lo più da antibiotici visto che il terreno ove si impianta un’acne è ricettacolo esso stesso di infezioni ricorrenti, ma sono trattamenti di lunga durata e non sempre suffragati da successi terapeutici, per non contare la scomodità di applicazioni sotto forma di sostanze ad uso topico di lunga durata e spesso costellati da effetti collaterali alcuni così importanti da consigliare persino l’abbandono dell’intera terapia applicata fino quel momento.
Prende invece sempre più consistenza la possibilità di affidarsi a terapie mirate di natura “fisica” come quella rappresentata, ad esempio, dall’utilizzo del laser a bassa fluenza, ovvero con una bassa carica energetica, una metodica questa non certo sconosciuta ai medici dermatologi, visto che la applicano con successo nel trattamento per le rughe e nel rimodellare le cicatrici, tentando di farle scomparire, proprio causate dall’acne.
Ma oggi la vera scoperta, che s’è meritata un posto in prima pagine sulla rivista scientifica “ The Lancet”, è che si può trattare l’infiammazione afferente ad un’infezione causata dall’acne con un laser avente quelle caratteristiche accennate. Il tutto ascende da una casuale evidenza dei fatti che avrebbe manifestato il successo terapeutico in pazienti trattati con il laser per ridurre le cicatrici dove, al contempo, si assisteva ad una diminuzione significativa della carica infettiva laddove si interveniva con l’importante apparecchio elettromedicale. Il tutto si è evidenziato in uno studio condotto su 41 pazienti che avevano un’età compresa fra i 18 ed i 45 anni con un’acne di grado lieve, moderato e grave cui, dopo un primo periodo compreso fra le prime 4 settimane e dopo le otto e 12 settimane si era assistito ad una significativa remissione della sintomatologia grave con riduzione dell’area interessata e contestuale diminuzione delle lesioni infiammatorie con scomparsa delle pustole, anche nei pazienti in cui la sintomatologia era più grave che negli altri.
Ottimi i risultati anche in fatto di rapidità di azione, visto che basta anche un singolo trattamento al mese,fino a 3 mesi di cura per assistere agli effetti relativi ad una palese remissione dei sintomi, ciò per non contare la quasi inesistenza di effetti collaterali, solitamente riferiti ai farmaci antiacne.
Fonte: (Seaton E D et al. Pulsed-dye laser treatment for inflammatory acne vulgaris: randomised controlled trial. Lancet 2003; 362: 1347–52)