Il cibo può trasformarsi, da alleato della nutrizione e della salute, a vero e proprio nemico dell’organismo. Infatti, in presenza di microrganismi pericolosi, il cibo può scatenare una serie di malattie, che si manifestano con alcuni sintomi decisamente spiacevoli. Se il microrganismo viene ingerito con l’alimento contaminato si tratta di tossinfezione alimentare, mentre in caso di intossicazione alimentare, il dito è da puntare contro le tossine che il microrganismo produce dopo il consumo. Ecco, quando gli alimenti diventano nocivi cosa possono provocare: cinque esempi di malattie causate dal cibo.
1. Infezione da Escherichia coli
E’ un batterio, molto conosciuto e potenzialmente molto dannoso. L’infezione da escherichia coli può essere legata all’ingestione di alimenti contaminati da feci o urine e si manifesta, entro 6-36 ore, con diarrea, disidratazione, nausea, vomito, dolori addominali e febbre. Per stare alla larga dal problema, meglio fare attenzione ai frutti di mare, pescati in acque contaminate e non cotti, frutta e verdura irrigate con acqua infetta, preparati a base di carne poco cotti, latte pastorizzato e derivati.
2. Salmonellosi
La tossinfezione da salmonelle comincia a farsi “sentire” dopo 6-72 ore dal consumo dell’alimento incriminato, con nausea, vomito, diarrea, crampi addominali, mal di testa e febbre. I principali “portatori” sono il pollame, le uova, il latte, le verdure, l’acqua, la carne e i suoi derivati.
3. Intossicazione da stafilococco aureo
Una volta consumato l’alimento contaminato, nell’arco di 1-7 ore, l’intossicazione dà i primi sintomi, che, solitamente, sono nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e debolezza. Tra i “portatori” in tavola da controllare attentamente ci sono le carni poco cotte, il latte, la panna, i formaggi non pastorizzati e i preparati a base di uova crude.
4. Botulismo
Il botulino è una tossina, sfruttata e conosciuta per altri “meriti” e utilizzi estetici, che, però, quando viene ingerita può scatenare un’intossicazione molto grave. Si manifesta, dopo 12-36 ore dall’ingestione, con difficoltà visive e di parola, problemi di deglutizioni, debolezza muscolare, nausea, diarrea e difficoltà respiratorie. Sul banco degli “imputati” salgono, soprattutto, le conserve, la preparazione domestica, di frutta o verdura e gli insaccati.
5. Tossinfezioni da clostridium perfrigens
E’ un’eventualità da non sottovalutare, che si può verificare dalle 6 alle 24 ore dopo aver consumato alimenti contaminati dal microrganismo, come carni o preparati a base di carne lasciati raffreddare a temperatura ambiente. I sintomi più evidenti e dolorosi sono le coliche addominali, la diarrea e la nausea.