La lingua dei segni è un’importante forma di comunicazione visiva che impiega prevalentemente il movimento delle mani, del corpo e del viso. Viene utilizzata in comunità alle quali appartengono principalmente persone sorde o con problemi di udito. In Italia, il linguaggio comunemente usato dagli audiolesi è la LIS (acronimo che sta per Lingua Italiana dei Segni). Si tratta di uno strumento fondamentale per garantire la comunicazione e per permettere una miglior integrazione dei soggetti affetti da sordità all’interno della società. Per questo motivo, il 23 settembre si celebra la Giornata Mondiale della Lingua dei Segni, mentre l’ultima domenica del mese è dedicata alla Giornata Mondiale del Sordo.
Indice dei contenuti:
- 10 curiosità sulla lingua dei segni
- 1-La LIS è una vera lingua
- 2-La lingua dei segni non è universale
- 3-Con la LIS si può comunicare qualsiasi cosa
- 4-La LIS non fa uso solamente delle mani
- 5-La LIS non corrisponde alla lettura delle labbra
- 6-Non tutti i segni sono iconici
- 7-La LIS si basa sui cheremi
- 8-La LIS fa uso della dattilologia
- 9-Non solo i sordi usano la LIS
- 10-Chiunque può imparare la lingua dei segni
10 curiosità sulla lingua dei segni
Per molte persone, la lingua dei segni rappresenta un vero e proprio mistero. È invece importante abbattere il muro che si erge tra le comuni lingue orali e quelle basate sulla gestualità, per far sì che vi sia una vera integrazione. La conoscenza passa anche attraverso la scoperta di piccole curiosità su questa forma di comunicazione: eccone alcune che (forse) non conoscevi ancora.
1-La LIS è una vera lingua
Anche se non utilizza forme orali, la LIS è una vera e propria lingua. Presenta infatti caratteristiche tipiche come la presenza di regole grammaticali, sintattiche e lessicali, si tramanda di generazione in generazione e subisce modifiche con il passare del tempo.
2-La lingua dei segni non è universale
Basti pensare a cosa significa LIS: la presenza di una Lingua Italiana dei Segni lascia intendere che ve ne siano molte altre a livello internazionale. Tanti Paesi hanno il proprio linguaggio gestuale, ed è facile che i segni di ciascuno di essi differiscano nel significato da quelli presenti nelle altre lingue. Pensate che esistono anche delle forme dialettali!
3-Con la LIS si può comunicare qualsiasi cosa
A chi non ne ha mai fatto uso può sembrare strano, ma la lingua dei segni permette di comunicare davvero tutto. La combinazione di gesti e altri movimenti del corpo aiuta infatti ad arricchire il linguaggio di mille sfumature, proprio come nelle lingue orali si può fare attraverso gli aggettivi.
4-La LIS non fa uso solamente delle mani
I segni effettuati con le mani sono parte fondamentale della LIS, ma non certo l’unica. Vi sono molti comportamenti non manuali che integrano la lingua dei segni, per darle maggiore complessità: ne sono un esempio le espressioni facciali, il movimento degli occhi e la postura del corpo.
5-La LIS non corrisponde alla lettura delle labbra
Come abbiamo visto, la LIS è una vera e propria lingua, con le sue regole e le sue caratteristiche. Non è quindi una semplice traduzione in gesti della lingua italiana, e in quanto tale non corrisponde affatto alla lettura delle labbra. Quest’ultima è tuttavia uno strumento importante per permettere la comunicazione tra chi usa la LIS e chi invece non la conosce.
6-Non tutti i segni sono iconici
Sebbene alcuni segni rappresentano visivamente la realtà, imitandola a gesti, molti altri sono del tutto arbitrari. Ciò è naturalmente fondamentale se consideriamo la ricchezza del linguaggio, che non si limita certo ad includere oggetti fisici: per simboleggiare i concetti astratti è necessario avere dei segni che spesso nulla hanno a che fare con il significato che veicolano.
7-La LIS si basa sui cheremi
Con il termine cheremi si intendono quelle unità minime che, combinate, permettono di comporre tutti i segni della LIS. Nella Lingua dei Segni Italiana si distinguono 56 configurazioni della mano, 16 luoghi in cui si segna, 20 orientamenti del palmo e 48 tipi di movimento. Così pochi gesti sono alla base di tutta la comunicazione visiva!
8-La LIS fa uso della dattilologia
La dattilologia (o alfabeto manuale) è la rappresentazione visiva delle singole lettere dell’alfabeto. Viene utilizzata in particolari situazioni, quando ad esempio si deve fare lo spelling di un nome proprio o quando si deve fare riferimento ad un termine straniero di cui non si conosce il segno.
9-Non solo i sordi usano la LIS
La lingua dei segni è principalmente utilizzata dai sordi e dalle persone che hanno problemi di udito, ma non solo. Spesso i figli di genitori sordi imparano la LIS ancor prima di qualsiasi altra lingua parlata, mentre i familiari di persone audiolese possono iniziare ad utilizzarla per comunicare in maniera più efficace.
10-Chiunque può imparare la lingua dei segni
Dal punto precedente si evince che chiunque possa imparare la LIS. Ma attenzione: non è affatto facile come può sembrare. Per aiutare le persone che vogliono iniziare a comunicare attraverso la lingua dei segni esistono corsi appositi, il fai da te è infatti una vera e propria impresa.